
SIAMO LIETI DI ANNUNCIARE LA RIAPERTURA DEL MUSEO DOPO UN LUNGO PERIODO DI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE. NONOSTANTE I RITARDI, IL MUSEO E' PRONTO A RIACCOGLIERE I VISITATORI CON NUOVE ESPOSIZIONI E SPAZI RINNOVATI!
Data di riapertura: 07/06/2025
Orari di apertura:
Lunedì a Venerdì: chiuso
Sabato e Domenica: 10:00-12:30
18:00-20:00
edizione 2025
IL PRIVATO MUSEO ESPONE LA RACCOLTA DI FRANCESCO LOMBARDO, SCULTORE E MAESTRO DELLA CARTAPESTA DI PALAZZOLO ACREIDE, SR - THE PRIVATE MUSEUM EXHIBITS THE COLLECTION OF FRANCESCO LOMBARDO, SCULPTOR AND MASTER OF PAPER MACHE FROM PALAZZOLO ACREIDE, SR - LE MUSÉE PRIVÉ EXPOSE LA COLLECTION DE FRANCESCO LOMBARDO, SCULPTEUR ET MAÎTRE DU PAPIER MÂCHÉ DE PALAZZOLO ACREIDE, SR - O MUSEU PRIVADO EXPOSI A COLEÇÃO DE FRANCESCO LOMBARDO, ESCULTOR E MESTRE DE PAPEL MACHE DE PALAZZOLO ACREIDE, SR - 私立美術館には、SR パラッツォーロ・アクレイデの彫刻家で張り子の名手、フランチェスコ・ロンバルドのコレクションが展示されています - В ЧАСТНОМ МУЗЕЕ ПРЕДСТАВЛЕНА КОЛЛЕКЦИЯ ФРАНЧЕСКО ЛОМБАРДО, СКУЛЬПТОРА И МАСТЕРА БУМАЖНЫХ МАШИН ИЗ ПАЛАЦЦОЛО АКРЕИДЕ, СР. - EL MUSEO PRIVADO EXPONE LA COLECCIÓN DE FRANCESCO LOMBARDO, ESCULTOR Y MAESTRO DEL PAPEL MACHE DE PALAZZOLO ACREIDE, SR
Immaginate un luogo dove il tempo sembra fermarsi, un museo che è molto più di una semplice esposizione: è un vero e proprio tesoro di storia
e cultura. E' il Museo Francesco Lombardo di Giuseppe (MFLG), un luogo speciale nato dalla passione e dalla dedizione di Giuseppe Lombardo, sarto di
professione, che nel 2010 ha voluto onorare la memoria di suo padre, Francesco Lombardo, un artista straordinario.
Francesco era un maestro della cartapesta, un uomo che con le sue mani dava vita a opere d'arte uniche e inimitabili. Il museo è dedicato a lui, alla sua arte e al
suo contributo alla cultura della Regione. L'obiettivo? Preservare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale, storico e tradizionale, educando e ispirando
tutti coloro che varcano la soglia del museo.
Cosa si può ammirare al MFLG? Un'incredibile raccolta di manufatti: cavallini, maschere, carrettini, calessini, tutti realizzati a mano da Francesco Lombardo.
Ogni pezzo è un'opera d'arte, un simbolo di un'epoca e di un genere artistico unico. Ma non finisce qui. Il museo conserva anche gli attrezzi e gli arnesi che
Francesco utilizzava nel suo lavoro, fotografie, filmati e testimonianze raccolte attraverso interviste agli anziani del luogo. Questi materiali ci permettono di
comprendere meglio il suo lavoro, il suo legame con le tradizioni locali e la sua straordinaria creatività.
Il MFLG è un vero e proprio ponte tra passato e presente. È un luogo dove la storia, le pratiche e le arti si intrecciano per raccontare l'identità di Francesco
Lombardo e la cultura della Regione. Ogni oggetto esposto è una testimonianza delle tradizioni locali, un riflesso dell'umanità condivisa. Ma il museo non è solo un
luogo di esposizione; è anche un centro di interazione culturale, un luogo vivo e in evoluzione. Vengono organizzati eventi, laboratori e attività per promuovere la
conoscenza e il rispetto del patrimonio regionale.
Il Museo Francesco Lombardo di Giuseppe è un punto di riferimento per l'arte e la cultura, un luogo dove l'eredità di un grande artista continua a vivere e a ispirare.
Vi invitiamo a visitarlo, a scoprire le sue meraviglie e a partecipare alle sue attività. Un'esperienza artistica unica vi aspetta!
fig. 1 - Ritratto del maestro Francesco Lombardo 1925
Il maestro Francesco Lombardo nacque a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, il 7 febbraio 1883. Era ricordato dai suoi concittadini con l'affettuoso
soprannome di "Don Ciccio Pastasciutta". Uomo estroso, creava oggetti d'arte in cartapesta e legno nella sua fabbrica di giocattoli tra gli anni '30 e '50
del XX secolo (non XIX). Il suo laboratorio artistico sorgeva nella località Costa Fontana Secca, dove costruiva scrupolosamente a mano libera i suoi oggetti,
decorati con armoniose fantasie prevalentemente floreali.
Principalmente realizzava le famose maschere, chiamate all'epoca "facceri", utilizzate per carnevali, spettacoli teatrali e balli di gala; realizzava soprattutto
cavallini a dondolo e irti, destinati al gioco dei bambini. Questi giocattoli erano utilizzati anche come oggetti d'arredo per decorare i salotti. I suoi giocattoli,
unici nelle forme e nelle dimensioni, trasformavano il laboratorio dell'artista in un vero e proprio atelier, fantasioso, variopinto e ricco di idee progettuali.
La famiglia Lombardo ha dedicato un museo al maestro Francesco, dove sono conservati ed esposti i suoi manufatti in cartapesta, gli attrezzi, i calchi e i disegni originali.
Questo museo rappresenta una testimonianza di un'arte unica e irripetibile che ha affascinato generazioni, non solo a Palazzolo Acreide, ma anche a Ragusa Ibla,
Chiaramonte Gulfi e altrove. L'artista Francesco è stato ed è ancora considerato un eccellente promotore e maestro unico nella tecnica di lavorazione della cartapesta.
Il museo conserva la memoria storica e artistica dell'estro creativo dell'artista, arricchita dalle testimonianze di concittadini che lo hanno conosciuto e che hanno
contribuito a ricostruire la storia di un mestiere ricco di arte e creatività. I pensieri e le emozioni di coloro che hanno vissuto quegli anni affiorano nei ricordi
indelebili di chi lo ha conosciuto, descrivendo la realtà locale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, tra il declino dell'arte neoclassica e l'affermarsi
di quella contemporanea.
fig. 2 - Monti Iblei foto IDS
Il primo '900 fu un periodo di grande fermento artistico, un'epoca in cui nuovi movimenti come il floreale e il futurismo stavano rivoluzionando il mondo dell'arte. Queste
tendenze non si limitarono alla pittura o alla scultura, ma influenzarono ogni aspetto della vita, dall'architettura all'oggettistica. E fu proprio in questo contesto che
il maestro Francesco Lombardo sviluppò il suo stile unico.
Lombardo, con la sua maestria, seppe tradurre queste nuove tendenze in opere d'arte straordinarie. Le sue creazioni, realizzate in cartapesta e legno, erano un mix di
tradizione e innovazione. Gli studiosi hanno definito la sua arte "del tutto personale e unica nel suo genere, rara e preziosa", un riconoscimento della sua originalità e
del suo talento.
Alcuni critici d'arte, come Lantieri del Comanducci di Milano, hanno addirittura notato delle somiglianze tra le opere di Lombardo e quelle di Chagall, un altro grande
artista del '900. Questo paragone sottolinea l'importanza di Lombardo nel panorama artistico dell'epoca.
I giocattoli del maestro erano molto più di semplici oggetti: erano opere d'arte che portavano gioia e felicità. I bambini, e anche gli adulti, li adoravano. La fama di
Lombardo si diffuse in tutto il comprensorio Ibleo, ma non solo. L'artista trascorse un periodo negli Stati Uniti, in una cascina vicino a un ippodromo a Middletown, vicino
a New York. Quest'esperienza lo ispirò, e le sue opere divennero ancora più ricche e originali. Anche tra le comunità italiane emigrate in Australia, l'arte di Lombardo era
molto apprezzata.
fig. 3 - Giardino storico di Palazzolo Acreide
Oltre alle opere del maestro, le sale del museo custodiscono un tesoro: una rara collezione di fotografie d'epoca. Immaginate bambini sorridenti, in posa su quei cavallini a
dondolo, immortalati per sempre. I fotografi locali, veri e propri imprenditori della gioia, acquistavano i cavallucci del maestro e li mettevano a disposizione di tutti.
Non tutti potevano permettersi di comprare un giocattolo, ma tutti potevano regalare un sorriso ai propri figli. Bastava uno scatto, uno sfondo scenografico, e il desiderio
di un bambino diventava realtà. Un'emozione catturata per sempre, un ricordo indelebile. Un'epoca in cui la fotografia era un mestiere, un modo per guadagnarsi da vivere,
un modo per rendere felici i più piccoli.
L'arte di Don Ciccio ha segnato un'epoca d'oro, un periodo di grande fermento creativo che ha lasciato un'impronta profonda nella cultura iblea e in tutta la Sicilia. Un
percorso fatto di idee, di amore, di passione, di creatività, di manualità, di gesti che il museo raccoglie e custodisce come un tesoro. Un omaggio a un uomo-artista che
merita di essere ricordato per sempre.
E poi c'era il Carnevale, un momento magico, un'esplosione di allegria che Don Ciccio sapeva rendere ancora più speciale. Un momento di pausa dalla scuola, dal lavoro,
un'occasione per ridere e divertirsi. Le strade di Palazzolo si animavano, i bambini e gli adulti si riunivano attorno ai falò, scaldandosi al fuoco e respirando l'odore
dei camini, tra coriandoli, stelle filanti e maschere buffe. La pioggia, a volte leggera, a volte intensa, creava un'atmosfera magica, mentre le lampadine si accendevano
gradualmente, illuminando la scena. E quando la pioggia si trasformava in neve, tutto diventava ancora più suggestivo: le strade imbiancate, i tetti fumanti, l'aria
inebriata dai profumi della salsiccia arrostita, del pane caldo, delle olive, dei peperoni, delle melanzane e dei formaggi.
Era il momento dello svago, delle danze, dei canti popolari, degli abiti colorati, delle maschere che si rincorrevano, degli scherzi con coriandoli e stelle filanti.
Il vino, i dolci tipici locali, concludevano le giornate di festa. La spensieratezza regnava sovrana, la felicità riempiva i cuori dei palazzolesi.
Anche durante la commemorazione dei defunti, Don Ciccio e la sua famiglia si facevano onore. Allestivano calessi a cavallo, veri e propri capolavori di legno dipinto,
ricolmi di dolciumi, soprattutto dei famosi biscotti "ciàscuna", preparati con amore dalla signora Maria Latina, la moglie del maestro. Le madri e i padri si affrettavano
ad acquistarli per i propri cari, insieme ai "ciccupeppi" e ai cavallini a dondolo.
fig. 1 - Ritratto della signora Maria Latina 1925
E per Natale? Don Ciccio si trasformava in un artista dei presepi, realizzando pupazzetti di legno, trenini e altri giocattoli che riempivano di gioia i cuori dei più piccoli.
Un uomo che ha saputo trasformare la sua passione in arte, e l'arte in felicità.
fig. 4 - Ricostruzione della maschera in cartapesta
Durante le feste religiose nelle province di Siracusa e Ragusa, il maestro Francesco Lombardo, insieme al figlio Giuseppe, si dedicava a un'attività davvero spettacolare: il
lancio delle mongolfiere di carta velina. Queste mongolfiere, illuminate dai ceppi accesi intrecciati a forma di margherita, creavano uno spettacolo ineguagliabile nel cielo
di Palazzolo Acreide, trasformando la notte in un'esplosione di colori e luci. Immaginate il cielo notturno punteggiato da questi "palluni" luminosi, un vero e proprio
incanto per gli occhi!
Ma non era tutto. Durante le celebrazioni, il maestro realizzava anche mascherine forgiate a fuoco, decorate con pizzi e merletti su misura. Metteva a disposizione attrezzature
e materiali per creare in tempo reale queste opere d'arte, rendendo le festività ancora più vive e coinvolgenti. Ogni mascherina era un pezzo unico, frutto della sua abilità e
della sua passione.
La moglie di Francesco, Maria, contribuiva anch'essa con la sua maestria. Era esperta in taglio, cucito e ricamo, e realizzava costumi per il carnevale e per il teatro, che
venivano indossati e noleggiati durante le festività padronali. Insieme, formavano una squadra creativa che arricchiva la cultura locale con il loro talento.
Francesco Lombardo non si limitava ai giocattoli; era un vero genio creativo del primo '900. Le sue opere includevano sculture monumentali, ornamenti per arredi interni ed
esterni, e decorazioni in stile floreale, che abbellivano le facciate delle abitazioni di Palazzolo Acreide. Una delle sue opere più significative è la statua dell'angelo
presente nella cappella del cavaliere Cesare Judica al cimitero monumentale. Questa statua rappresenta simbolicamente l'angelo che benedice con una mano mentre regge la croce
di Gesù Cristo con l'altra, un'opera che racchiude in sé un profondo significato spirituale.
Affascinante affresco della vita e l'arte dell'artista Francesco Lombardo a Palazzolo Acreide! sono un bellissimo esempio di come la creatività possa unire le persone e arricchire la
cultura di una comunità arricchita da dettagli e immagini evocative.
HANNO DETTO DI LUI
Il maestro Francesco Lombardo, ricordato e conosciuto con l'epiteto "don Ciccio Pastasciutta", è stato un artista e artigiano siciliano poliedrico, scultore, esperto di cartapesta, lavoratore del legno e dell'intaglio nella pietra bianca. Considerato dai cultori dell'arte e da chi lo conobbe una figura di rilievo nella storia dell'arte siciliana, le sue origini sono iblee, a Palazzolo Acreide. Un esemplare unico, che desta interesse nella cultura artistica siciliana e nelle dinamiche artistico-artigianali dell'antropologia dei territori iblei.