edizione 2024
IL PRIVATO MUSEO ESPONE LA RACCOLTA DI FRANCESCO LOMBARDO, SCULTORE E MAESTRO DELLA CARTAPESTA DI PALAZZOLO ACREIDE, SR - THE PRIVATE MUSEUM EXHIBITS THE COLLECTION OF FRANCESCO LOMBARDO, SCULPTOR AND MASTER OF PAPER MACHE FROM PALAZZOLO ACREIDE, SR - LE MUSÉE PRIVÉ EXPOSE LA COLLECTION DE FRANCESCO LOMBARDO, SCULPTEUR ET MAÎTRE DU PAPIER MÂCHÉ DE PALAZZOLO ACREIDE, SR - O MUSEU PRIVADO EXPOSI A COLEÇÃO DE FRANCESCO LOMBARDO, ESCULTOR E MESTRE DE PAPEL MACHE DE PALAZZOLO ACREIDE, SR - 私立美術館には、SR パラッツォーロ・アクレイデの彫刻家で張り子の名手、フランチェスコ・ロンバルドのコレクションが展示されています - В ЧАСТНОМ МУЗЕЕ ПРЕДСТАВЛЕНА КОЛЛЕКЦИЯ ФРАНЧЕСКО ЛОМБАРДО, СКУЛЬПТОРА И МАСТЕРА БУМАЖНЫХ МАШИН ИЗ ПАЛАЦЦОЛО АКРЕИДЕ, СР. - EL MUSEO PRIVADO EXPONE LA COLECCIÓN DE FRANCESCO LOMBARDO, ESCULTOR Y MAESTRO DEL PAPEL MACHE DE PALAZZOLO ACREIDE, SR
La paziente e amorevole attività svolta da Giuseppe Lombardo e i suoi figli permette di raccontare e documentare
uno dei mestieri più caratteristici della prima metà del secolo scorso; con grande determinazione gli eredi dell’artigiano hanno ricomposto
il laboratorio di “Don Ciccio pastasciutta”, padre di Giuseppe. Quanto da loro recuperato, indagato ed esposto, consente di ricostruire
l’antico procedimento dell’arte della cartapesta in tutte le varie fasi della lavorazione, dalla preliminare progettazione dell’oggetto,
alla messa in forma della carta e alle relative finiture. Il visitatore, attraversando i locali dell’esposizione, può osservare disegni,
calchi, foto, giocattoli, documenti e tanti altri oggetti, capaci di immergerlo nell’atmosfera dell’antica bottega del cartapestaio,
facendogli ripercorrere i vari momenti della costruzione artigianale del prodotto e certamente, per i più adulti, rivivere momenti ludici
della propria infanzia. Di rilevante importanza è il patrimonio che l’artista Don Ciccio ci ha lasciato: ciccupeppi, cavalli a dondolo o
su rotelle, maschere, palloni volanti, ecc.; una ricchezza a testimonianza di un mestiere, rara espressione dell’arte popolare in un
determinato periodo storico, un’ingegnosa attività artigianale scomparsa con l’avvento del prodotto industriale in plastica.
Il valore culturale della raccolta, per la completezza del corredo degli attrezzi, per la rarità e singolarità dei manufatti, è stato
individuato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali , U.O. IX Beni Etnoantropologici di Siracusa e con D.D.G. n. 2187 del
24.07.2013 dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ne è stato dichiarato l’eccezionale interesse
etnoantropologico con conseguente apposizione di vincolo, ai sensi del Decreto Legislativo n. 42/2004. Grazie a Giuseppe e ai suoi figli
per aver salvato dall’abbandono un bene di cui ne beneficerà la collettività.
Dott.ssa Rita Insolia
fig. 1 - Ritratto del maestro Francesco Lombardo anni '20
Il maestro Francesco Lombardo nacque a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, il 7 febbraio 1883. Era ricordato dai suoi concittadini
con l'epiteto "don Ciccio Pastasciutta". Era un uomo estroso che creava oggetti d'arte in cartapesta e legno nella sua fabbrica di
giocattoli tra gli anni '30 e '50 del XX secolo. Il suo laboratorio artistico sorgeva nella località di Costa Fontana, dove costruiva e decorava
scrupolosamente a mano libera.
Principalmente realizzava le famose maschere chiamate all'epoca "facceri", utilizzate per i carnevali, i teatri e i balli di gala, e i
cavallini irti e a dondolo, destinati al gioco dei bambini o come oggetti decorativi per abbellire gli angoli dei salotti. I suoi giocattoli
assumevano forme, misure e dimensioni diverse, trasformando il suo laboratorio in un vero e proprio atelier, un mondo colorato e creativo
colmo di idee e progetti.
La famiglia Lombardo ha dedicato un museo al maestro, dove sono conservati ed esposti i suoi manufatti in cartapesta, gli attrezzi, i calchi
e i disegni originali. Questo museo rappresenta la testimonianza di un'arte unica e irripetibile che ha affascinato le generazioni passate,
non solo a Palazzolo Acreide. "Don Ciccio Pastasciutta" è stato un promotore eccellente e un maestro unico della tecnica di lavorazione.
Il museo conserva la memoria storica e artistica dell'estro creativo dell'artista "don Ciccio" e la testimonianza di numerosi concittadini
che lo hanno conosciuto, contribuendo a ricostruire un'epoca ricca di arte. I pensieri e le emozioni di coloro che hanno vissuto in quegli anni
emergono nella mente di chi lo ha conosciuto, proiettando la realtà locale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, tra il declino
dell'arte neoclassica e l'affermarsi di quella contemporanea.
fig. 2 - Monti Iblei foto ID
Le tendenze e i movimenti artistici contemporanei del primo '900 che stavano emergendo in quel periodo influenzarono il metodo di lavorazione del
maestro Francesco Lombardo, in particolare gli stili floreale e futurista che venivano impiegati in vari campi artistici, inclusa la lavorazione
della pietra, così come fecero le maestranze locali in altri settori. Gli studiosi del settore hanno definito l'arte del maestro come "del
tutto personale e unica nel suo genere, rara e preziosa", lasciando un'impronta indelebile nel mondo dell'arte con il suo sapere. Alcuni
critici d'arte, come Lantieri del Comanducci di Milano operante a Palermo, hanno persino ravvisato tratti che richiamano Chagall nel lavoro di
Lombardo.
I giocattoli del maestro erano molto apprezzati dai bambini e anche dagli adulti dell'epoca, diventando popolari anche nel comprensorio Ibleo,
che include le province di Siracusa e Ragusa. I bambini giocavano con entusiasmo con i giocattoli di Lombardo, e persino negli Stati Uniti d'America,
dove il maestro trascorse un periodo in una cascina vicino a un ippodromo locale a Middletown, vicino a New York, e tra le comunità italiane
emigrate in Australia.
fig. 3 - Giardino storico Palazzolo Acreide
Le sale museali espongono anche una rara collezione di fotografie d'epoca che mostrano bambini che giocano a cavallo. I fotografi locali acquistavano
i cavallucci del maestro e li mettevano a disposizione di tutti, specialmente per i bambini che non potevano permettersi di acquistare un giocattolo.
I genitori, desiderosi di garantire sorriso e felicità ai propri figli, si accontentavano di un'immagine fotografica per soddisfare il desiderio dei
bambini di possedere un cavallino. Con un lampo della macchina fotografica e uno sfondo scenografico preparato per l'occasione, i bambini potevano
assicurarsi un istante di gioia, rappresentando il mondo infantile di quell'epoca e il lavoro dei fotografi che cercavano di guadagnarsi da vivere.
L'arte del maestro ha segnato un periodo fiorente di creazione artistica, rappresentando un percorso significativo nella cultura iblea e in tutta la
Sicilia. Un percorso fatto di idee, amore, passione, creatività, manualità e gestualità, che il museo raccoglie e custodisce come testimonianza di un
uomo/artista che merita di essere ricordato dalle generazioni di ogni epoca.
Durante il carnevale di ogni anno, giungeva il momento della pausa scolastica per i bambini e del duro lavoro per gli adulti, un periodo di relax,
divertimento, ricreazione e allegria, grazie anche all'apporto del maestro che sapeva regalare sorrisi e gioia.
Quei giorni, talvolta piovosi e freddi, vedevano bambini e adulti riuniti per strada attorno a un fuoco di legna ardente per scaldarsi, immersi negli
odori emanati dai camini accesi, tra coriandoli, stelle filanti, e maschere buffe.
Le fitte nubi scatenavano piogge leggere e a tratti intense, mentre le lampadine delle strade si accendevano gradualmente, creando un'atmosfera magica.
Improvvisamente la pioggia si trasformava in neve, imbiancando le strade e i tetti delle case fumanti, mentre l'aria si riempiva di profumi di salsiccia,
pane caldo, e condimenti tipici locali.
Era il momento dello svago, del divertimento, dei sorrisi, con danze, canti popolari, abiti colorati e maschere di vario genere. La gente si divertiva
tra scherzi, coriandoli e stelle filanti, tra vino patronale, dolci locali e la festa che concludeva la giornata. La spensieratezza prevaleva, superando
la fatica, e la felicità riempiva i cuori dei palazzolesi tra decorazioni, scherzi e banchetti, creando un'atmosfera festosa e coinvolgente.
Durante il periodo della commemorazione dei defunti, il maestro e la sua famiglia allestivano i carretti decorati a mano, interamente realizzati in legno
e riempiti di dolciumi, soprattutto con i famosi biscotti "ciàscuna", preparati dalle sapienti mani della signora Maria, moglie del maestro.
I genitori affrettavano ad acquistarli per regalarli ai bambini insieme ai "ciccupeppi" e ad altri giocattoli come i cavallini a dondolo.
Il maestro si dedicava anche alla costruzione dei presepi per il Natale nelle chiese, realizzando pupazzetti di legno lavorati e decorati a mano libera,
trenini di legno e altri giocattoli per la gioia dei più piccoli.
fig. 4 - Maschera ricostruzione
Durante le feste religiose nelle province di Siracusa e Ragusa, il maestro emigrava con l'aiuto del figlio Giuseppe per lanciare mongolfiere di carta
velina illuminate da ceppi accesi intrecciati a forma di margherita, creando uno spettacolo luminoso e suggestivo.
Durante le feste di Palazzolo Acreide, il maestro realizzava maschere forgiate a fuoco con pizzi e merletti su misura, mettendo a disposizione attrezzi
e materiali per creare queste opere d'arte in tempo reale, rendendo le celebrazioni ancora più vive e coinvolgenti.
Anche i costumi per il carnevale e per il teatro venivano realizzati con maestria dalla moglie Maria, esperta in taglio, cucito e ricamo, per poi essere
indossati o noleggiati durante le festività locali.
Il maestro Francesco Lombardo, genio creativo del primo '900, realizzò sculture monumentali, ornamenti per arredi interni ed urbani e decorazioni in stile
floreale, soprattutto sulle facciate delle abitazioni di Palazzolo Acreide. Una delle sue opere più significative è la statua dell'angelo inviato dal Signore,
presente nella cappella del cavaliere Cesare Judica nel cimitero monumentale di Palazzolo Acreide, rappresentante simbolicamente l'angelo che benedice con
una mano mentre regge la croce di Gesù Cristo con l'altra.
HANNO DETTO DI LUI
Il maestro Francesco Lombardo ricordato e conosciuto con l'epiteto "don ciccio pastasciutta" è stato un'artista/artigiano siciliano nel campo della scultura, della cartapesta, del legno e della pietra bianca da intaglio, definito dai culturi dell'arte e di quanti lo conobbero una figura poliedrica che rimane nella storia dell'arte siciliana, un'artista dalle origini iblee proveniente da Palazzolo Acreide, esemplare unico nel suo genere che desta interesse nella cultura dell'arte siciliana e nelle dinamiche artistico/artigianale dell'antropologia dei territori iblei.